Gruppo d’Acquisto Proletario??

Conoscerete sicuramente la truffa della telecamera in autostrada. Un tale vi fema in un autogril offrendovi un affarone. Vi mostra un borsa contenente una videocamera ad un prezzo stracciatissimo. Si tratta di una videocamera di ultimo modello: piccola, bella, si accende anche la lampadina. Il prezzo è davvero buon. Purtroppo il tizio ha fretta, arriva qualcuno, potrebbe essere la polizia. 

Avete pochi attimi per decidere,lasciate perdere, vi perdete l’affare?

No. Allora sganciate i soldi e lui si dilegua lasciandovi la fantastica borsa. Peccato che una volta aperta scoprirete che l’elettrodomestico è solo una sagoma di cartone o cartapesta. Sembra vera ma dentro c’è solo carta straccia… Vi hanno bidonato!

Secondo me, succede più o meno la stessa cosa per i GAP. 

Il Partito della Rifondazione comunista di Ferrero, e da poco anche il PdCI, hanno lanciato dei fantomatici Gruppi d’Acquisto Popolari con l’intenzione di "contrastare il carovita"

I Gruppi
di Acquisto Popolari stanno oramai costruendo dal basso, in forma
reticolare una mobilitazione costanze sul tema del caro vita
utilizzando il pane come bene di prima necessità con cui partire,
denunciando le speculazioni, l’inadempienza del nostro governo che
difende la borsa delle caste finanziarie ma non la borsa della spesa
del popolo che non arriva a fine mese.

Il Prc è quel Partito che ha da sempre l’intenzione, aperta e sbandierata, di superare la tradizione del vecchio PCI nel rapporto con i movimenti sociali. Ascolto invece di egemonia, tentare di farli crescere invece di rappresentali. Purtroppo in troppi casi queste nobili intenzioni sembrano non coincidere con le campagne e con le proposte politiche. 

Mi sembra essere il caso dei GAP: innanzitutto si riprende un’idea, un movimento presente da anni e in costante crescita come quello dei GAS, senza nominarlo. All’apparenza si cerca addirittura di costruirne un altro, simile e parallelo.

Inoltre, cosa ben più preoccupante, si utilizza un modello svuotandolo di contenuto. Come per la telecamera, si vende un elettrodomestico che non funziona nello stesso modo, che ha solo l’apparenza dell’originale. Infatti, come avviene spesso da parte del mondo giornalistico persino di quello più vicino, il concetto di GdA viene ridotto a semplice risparmio. La qualità e la solidarietà sparisce. Se sei un povero, un proletario, ti basta un tozzo di pane e non ti interessa né la qualità dei prodotti né le condizioni di lavoro di chi li ha realizzati.

Sarebbe stato molto più corretto e utile dire:
  1. "Noi comunisti appoggiamo i gas così come sono. Nella rispettiva autonomia, mettiamo a disposizione circoli e qualche risorsa militante o economica per farli crescere e proliferare".
  2. "Lanciamo una campagna di promozione tra i nostri iscritti, i/le militanti, i/le simpatizzanti si associno ad un GAS o ne creino uno".
Invece proliferano i GAP. Allora piuttosto che rifilarci un pacco, potevano ricordare una delle conquiste della storia del movimento operaio.
Sarà banale, ma non vogliamo solo (cattivo) pane. Vogliamo anche le rose!

4 comments ↓

#1 Paola on 12.06.08 at 8:12 pm

da Wikipedia “Formati dal comando generale delle Brigate Garibaldi alla fine del settembre 1943 i GAP, Gruppi d’Azione Patriottica, nacquero su iniziativa del Partito Comunista Italiano, sulla base dell’esperienza della Resistenza francese” Forse i nostalgici del Prc è a questo acronimo che si ispirano nelle loro intenzioni, sono attaccati alle loro tradizioni che volete farci?? Non vedono altro. E quindi ancora una volta, invece che “storicizzare” il passato lo ripescano e lo riadattano “artificialmente e riduttivamente” incuranti del riscontro con le diverse realtà esistenti,spesso molto più avanzate e rivoluzionarie nei contenuti dei loro superficiali astratti teoremi. Che dire?!Quoto appieno l’articolo di Marco (e anche il suo valido intervento sul forum di Report)Io questo articolo lo manderei per e-mail ai Gappisti di Via Giovannoli, senonché credo che non abbiano nemmeno il fax, figurati l’e-mail. Mandiamo un piccione??

#2 claudio coordinatore del G.A.S. Airone di Ardea on 04.03.09 at 12:27 pm

Noi come Circolo di Rifondazione Comunista di Ardea abbiamo fondato un GAS ed e’ presente un GAS anche ad Genzano di Roma fondato anche quello dal Circolo di Rifondazione. Nel nostro GAS il pane e’ il migliore che si possa avere sul mercato e i nostri associati lo pagano 1€/Kg. Le rose ancora no, ma la verdura e’ fresca di giornata senza pesticidi e anticrittogamici e la paghiamo 80€cent/Kg. Come avrai capito, non sono d’accordo con il tuo articolo, che trovo un po’ fazioso e disinformante. Sicuramente bisogna far capire che oltre al prezzo c’e’ di piu’, ma non credo che questo sia il modo di far crescere le coscenze.
Alla “amica” Paola (credo che sia stata presa da qualcuno del GAP di via Giovannoli oppure avrebbe voluto esserlo, ma non e’ stata accontentata) vorrei suggerire un uso alternativo del piccione (vedi Guccini- Mistero buffo-A la fera del san Lazzar). I GAP,quelli del ’43, fanno parte indissolubile della nostra storia e della nostra democrazia e se possiamo ancora stare qui a esprimere le nostre idee, seppur diverse, un po’ lo dobbiamo anche a loro. Rispetto quindi per l’uomo e per le sue espressioni. Disappunto e disaccordo sulle idee, ma mai attacchi personali, se no non siamo migliori di loro, qualsiasi cosa abbiano fatto.

#3 sankara on 04.06.09 at 1:45 pm

Ciao Claudio.

Sono contento abbiate fondato un GAS, e non un GAP. Come sono sicuro che molti circoli in giro per l’Italia l’abbiano fatto. Come ci saranno decine di iscritti/e al prc che sono attivi in un gas.
Il punto e’: fatelo sapere alla dirigenza nazionale!

Sinceramente non trovo cosa, in questo post, ci sia di “fazioso e disinformante”. Non ho forse citato doc presi dal sito ufficiale? Non e’ forse vero che non si e’ fatta una campagna per sostenere i Gas? Non si e’ forse inventata questa sigla “proletaria”? Non e’ forse vero che nei comunicati sui GAP non c’e’ traccia delle rose che, giustamente, nomini?

Detto questo, sono felice di conoscervi. Perche’, visto che siete di zona non entrate nella nostra Rete dei GAS del Lazio?

PS. Naturalmente Paola, se vorra’, rispondera’ da se.

#4 Claudio G.A.S. Airone Ardea on 04.21.09 at 12:17 pm

Marco,
credo che a nessuno di noi interessi se Ferrero lo sa.
I due movimenti, passami il termine, sono nati con obiettivi diversi e non sono neanche lontanamente paragonabili.
Da una parte chi ha voluto, o potuto, poi ti spiego perche’ dico potuto, avere un approccio critico al mondo del consumo e cercare di cambiare qualcosa.
E chi aveva il solo obbiettivo, se pur limitato di fare accedere ai consumi di base anche chi aveva difficolta’ economiche oggettive (loro non hanno potuto).
Sono due realta’ diverse, forse parallele.
Bisogna trovare cosa le unisce e non cosa le divide.
Bisogna evitare gli eccessi da un lato e dall’altro.
Pane BIO certificato e analizzato da laboratorio a sua volta certificato da ente certificatore approvato da ente internazionale a 5€ il Kg e pane di provenienza sconosciuta basta che costi 1€ il Kg. Si potra pur vivere “50gg da orsacchiotto”.
Io credo che bisogna dialogare e tutti insieme muoversi verso la meta che poi in fondo e’ comune.
E forse qualcuno, bonta sua, dovra’ anche trovare il tempo di dirlo a Ferrero.
Anchio sono contento se cominciamo a conoscerci veramente.
PS. Ci siamo iscritti alla Rete GAS Lazio anche se non trovo ancora il nostro nome tra i GAS presenti sul territorio. Siamo rintracciabili sia come gas.ardea@libero.it o come airone@gasroma.org